Recupero Fiscale
La Finanziaria 2016 ha prorogato le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico fino al 31 dicembre 2017, e tra gli interventi che si possono portare in detrazione c’è anche la sostituzione di porte blindate e infissi. Grazie a queste misure, chi sostituisce porte e finestre di casa può recuperare il 65% della spesa sostenuta. Un incentivo davvero importante, non trovate?
La sostituzione di porte blindate e finestre rientra infatti tra quegli “interventi agli involucri degli edifici” (così chiamati dall’Agenzia delle Entrate) per i quali spetta l’ecobonus, ma ci sono alcune condizioni da rispettare.
La prima è che migliorino l’efficienza energetica dell’immobile. Per sapere se lo fanno bisogna conoscere la trasmittanza della vecchia porta (o finestra) e di quella nuova: se il secondo valore è più basso – e rientra nei limiti stabiliti per le diverse zone climatiche del nostro Paese – allora la spesa per l’acquisto è tra quelle che si possono portare in detrazione.
Trattandosi di “miglioramento”, poi, è chiaro che il vantaggio non può essere richiesto per gli immobili in costruzione ma solo per quelli già esistenti che vengono ristrutturati.
Ancora, le agevolazioni fiscali si applicano solo a porte e finestre che separano un ambiente riscaldato dall’esterno, o da un vano non riscaldato. Questo significa che la detrazione del 65% è prevista per chi cambia la porta di ingresso con una blindata, anche quando questa affaccia sulla tromba delle scale, ma non si applica nel caso di sostituzione delle porte interne a un appartamento.
A maggior ragione le agevolazioni sono previste anche per chi sostituisce gli infissi, dove con infisso non si intendono solo il vetro della finestra e il suo telaio ma anche le strutture accessorie che riducono la dispersione del calore (tapparelle avvolgibili, persiane e scuri) e le parti che compongono il manufatto, ad esempio i cassonetti incorporati al telaio.
Il tetto massimo di detraibilità per questi “interventi agli involucri” è di 60mila euro, recuperabili fino a un massimo del 65% spalmati su 10 anni.
Per il recupero fiscale bisogna inserire la spesa sostenuta per questi interventi nell’apposito campo della dichiarazione dei redditi (730 o modello Unico): a partire dall’anno successivo si ha un rimborso, sotto forma di detrazione IRPEF, fino al massimo al suo azzeramento. Questo significa che se è vero che con 60mila euro di spesa si ha diritto a un recupero pari a 39mila euro in 10 anni, ossia 3.900 euro l’anno, chi non ha una capienza IRPEF sufficiente non può recuperare appieno il rimborso.
Inoltre le persone che richiedono la detrazione devono ricordarsi di pagare con il cosiddetto “bonifico parlante” (quello con partita IVA del fornitore e codice fiscale del beneficiario della detrazione) e devono conservare la certificazione rilasciata dal produttore dell’infisso; serve anche una asseverazione, ossia la certificazione da parte di un tecnico abilitato del miglioramento dell’efficienza energetica dell’immobile.
Volete maggiori informazioni su questa importante opportunità di risparmio riservata a chi sostituisce porte e finestre di casa? Venite a trovarci nel nostro showroom: saremo lieti di offrirvi tutti i chiarimenti del caso e di offrirvi tutto l’aiuto necessario per approfittare del recupero fiscale, vi aspettiamo!